Laghi
artificiali
Esistono
posti in Galles dove non vado:
Quei laghi artificiali, subconscio
Di un popolo profondamente afflitto
Da pietre tombali, cappelle, persino villaggi;
La serenità della loro espressione
Mi ripugna, è una posa
Per i forestieri, acquerello che seduce
La massa, non è la dura verità
Della poesia. Ci sono anche
Le colline; i giardini affondati nelle impurità
Dei boschi; spaccate le facce
Delle fattorie, col pietroso gocciolio di lacrime
Giù per i fianchi delle colline.
Quei laghi artificiali, subconscio
Di un popolo profondamente afflitto
Da pietre tombali, cappelle, persino villaggi;
La serenità della loro espressione
Mi ripugna, è una posa
Per i forestieri, acquerello che seduce
La massa, non è la dura verità
Della poesia. Ci sono anche
Le colline; i giardini affondati nelle impurità
Dei boschi; spaccate le facce
Delle fattorie, col pietroso gocciolio di lacrime
Giù per i fianchi delle colline.
Dove posso
andare, allora, lontano dall’odore
Di rovina, di putrefazione, di morta
Nazione? Per un’ora la costa
Ho camminato e ho visto gli Inglesi
Rovistare tra i rifiuti, avanzi
Della nostra cultura, coprire la rena
Come marea e, con rudezza
Di Marea, spingere coi gomiti la nostra lingua
Nella tomba che le abbiamo scavato.
Di rovina, di putrefazione, di morta
Nazione? Per un’ora la costa
Ho camminato e ho visto gli Inglesi
Rovistare tra i rifiuti, avanzi
Della nostra cultura, coprire la rena
Come marea e, con rudezza
Di Marea, spingere coi gomiti la nostra lingua
Nella tomba che le abbiamo scavato.
di R.S. Thomas
Nessun commento:
Posta un commento